La lezione di Rachel Carson

FONDAZIONE DEL TEATRO STABILE DI TORINO – TEATRO NAZIONALE | TANGRAM TEATRO TORINO | MUSE

LA LEZIONE DI RACHEL CARSON

lettura scenica
di Massimiano Bucchi
con Laura Curino
regia Marco Rampoldi
oggetti di scena Lucio Diana
luci Alessandro Bigatti
costume Agostino Porchietto
musiche originali Social Fever
assistente alla regia Beatrice Marzorati
produzione Fondazione del Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale / Tangram Teatro Torino / Associazione Culturale Muse
in collaborazione con Festival Agricoltura Coltivato 2025

Rachel Carson voleva fare la scrittrice. Ma alla fine del secondo anno di università le affascinanti lezioni di un’abile insegnante di biologia la convincono a cambiare specializzazione: da letteratura passa a biologia marina. Piccolo particolare: all’epoca Rachel non aveva mai visto il mare.
Questa scelta segna l’inizio di un percorso che avrebbe rivoluzionato la sua vita nonché la scienza e la coscienza ambientale globale.
Le sue opere più celebri – Il mare intorno a noi (1951) e Primavera silenziosa (1962) – restano pietre miliari della letteratura ambientalista, seppure scritte molto prima della diffusione della stessa parola “ambientalismo”.
A raccontarne la storia in questa lettura scenica, è Dorothy Freeman, carissima amica e confidente, con cui Rachel intrattiene una fitta corrispondenza negli anni più creativi, entusiasmanti, difficili e burrascosi della sua complessa esistenza di donna e di scienziata.
Divisa fra desiderio di scrivere e pesanti responsabilità familiari Carson, lottando con passione e determinazione, riuscì a diventare autrice di successo raggiungendo traguardi impensabili per una donna in quegli anni. Ormai famosa, denunciò con coraggio gli effetti devastanti di alcune sostanze chimiche e dell’inquinamento, scuotendo le coscienze e innescando un movimento che avrebbe cambiato per sempre il rapporto dell’uomo con la natura. Superando barriere e pregiudizi, questa donna straordinaria riuscì a sollecitare le persone a considerare l’umanità parte e non padrona del mondo. Questo è il suo lascito più importante.
Dorothy racconta Rachel con amore, ripercorrendo episodi salienti della sua vicenda umana: alcuni intensi e appassionanti, alcuni paradossali e ridicoli, altri assurdi e umilianti, altri gioiosi, difficili e commuoventi.