FONDAZIONE DEL TEATRO STABILE DI TORINO
Stagione 2009/2010

IL SIGNORE DEL CANE NERO
storie su Enrico Mattei

di Laura Curino e Gabriele Vacis
con Laura Curino
regia Gabriele Vacis
luci e scenofonia Roberto Tarasco
scenografia e video Lucio Diana
Fondazione del Teatro Stabile di Torino/Associazione Culturale Muse

«Enrico Mattei è, senza dubbio, l’uomo più potente d’Italia e, all’infuori dell’elezione del Santo Padre, tutto il resto dipende – in Italia – direttamente o indirettamente da lui nel senso che, dovunque egli lo voglia, può attivamente intervenire e far sentire il peso della sua smisurata forza.
Col metano egli controlla l’industria, coi concimi chimici egli è in grado di controllare l’agricoltura, con le sue circa cinquanta aziende “sicure” (in quanto garantite dallo Stato) egli regna sul mercato finanziario ed è in grado di assorbire facilmente una parte colossale del risparmio nazionale.
Non esiste città, paese, villaggio, strada che non siano presidiati dai distributori di benzina del Cane Nero: attraverso questi “blocchi” stabili, il Signore del Cane nero è in grado di controllare qualsiasi spostamento di uomini o cose»: così Giovanni Guareschi parlava di Enrico Mattei, personaggio chiave della storia economica e culturale del nostro paese, dal dopoguerra al 1962, anno della sua tragica fine. Partigiano, deputato, regista della creazione di una forte industria energetica nazionale, Mattei ha rappresentato una figura imprenditoriale di grande forza e carisma, capace di imporre l’Italia come soggetto economico autorevole anche sui mercati internazionali.

Dopo l’approfondito e acclamato lavoro su Camillo e Adriano Olivetti, Laura Curino porta in scena la storia di Enrico Mattei, un altro grande industriale del Novecento: «Sarà una ricostruzione biografica all’anglosassone – ha dichiarato in un intervista al Corriere della Sera – Darò forma alla sua genialità, a quella capacità di spiazzare, di puntare ossessivamente un obiettivo tenendosi però sempre aperta ogni strada possibile».

In scena verranno ripercorse le tappe folgoranti di una carriera e di un pensiero politico e sociale, la ferma determinazione di un uomo, le critiche e le polemiche con la stampa, in particolar modo il duello tra Mattei e Indro Montanelli, all’epoca al Corriere della Sera. Tutto questo con un testo, quello di Laura Curino e Gabriele Vacis, che racconta ancora una saga dell’industria puntando questa volta su un singolo e non su una famiglia, ricostruendo le speranze e le disillusioni dell’Italia appena uscita dalla guerra, le forti tensioni politiche, una carriera folgorante finita tragicamente a Bescapè, con un incidente aereo ancora oggi misterioso.