Il signore del cane nero. Storie su Enrico Mattei nel 100° anniversario della nascita

PICCOLO TEATRO DI MILANO – TEATRO D’EUROPA 

Il SIGNORE DEL CANE NERO

Storie su Enrico Mattei nel 100° anniversario della nascita

di Laura Curino

collaborazione drammaturgica Giancarlo Calidori

con Laura Curino e la partecipazione di Lucia Annunziata

regia Cristina Pezzoli

Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa in collaborazione con Eni

 

«Enrico Mattei è, senza dubbio, l’uomo più potente d’Italia e, all’infuori dell’elezione del Santo Padre, tutto il resto dipende – in Italia – direttamente o indirettamente da lui nel senso che, dovunque egli lo voglia, può attivamente intervenire e far sentire il peso della sua smisurata forza.
Col metano egli controlla l’industria, coi concimi chimici egli è in grado di controllare l’agricoltura, con le sue circa cinquanta aziende “sicure” (in quanto garantite dallo Stato) egli regna sul mercato finanziario ed è in grado di assorbire facilmente una parte colossale del risparmio nazionale.
Non esiste città, paese, villaggio, strada che non siano presidiati dai distributori di benzina del Cane Nero: attraverso questi “blocchi” stabili, il Signore del Cane nero è in grado di controllare qualsiasi spostamento di uomini o cose»: così Giovanni Guareschi parlava di Enrico Mattei, personaggio chiave della storia economica e culturale del nostro paese, dal dopoguerra al 1962, anno della sua tragica fine.

Partigiano, deputato, regista della creazione di una forte industria energetica nazionale, Mattei ha rappresentato una figura imprenditoriale di grande forza e carisma, capace di imporre l’Italia come soggetto economico autorevole anche sui mercati internazionali.

Dopo l’importante e acclamato lavoro su Camillo e Adriano Olivetti, Laura Curino racconta sulle scene la storia di Enrico Mattei, un altro grande industriale del Novecento: «Una ricostruzione biografica all’anglosassone. Darò forma alla sua genialità, a quella capacità di spiazzare, di puntare ossessivamente un obiettivo tenendosi però sempre aperta ogni strada possibile».
In scena sono ripercorse le tappe folgoranti di una carriera e di un pensiero politico e sociale, la ferma determinazione di un uomo, le critiche e le polemiche. Ancora una volta è raccontata una saga dell’industria, puntando in questo caso su un singolo e non su una famiglia, ricostruendo le speranze e le disillusioni dell’Italia appena uscita dalla guerra, le forti tensioni politiche, una carriera folgorante finita tragicamente a Bescapè, con un incidente aereo ancora oggi misterioso.

 

Debutto: Milano, Piccolo Teatro di Milano – Teatro Grassi, 5 maggio 2006.

Nella ripresa del 28 settembre 2012 presso il Festival di Ravello era presente in scena Mattia Fabris al posto di Lucia Annunziata.